Percorro corridoi
vuoti della scuola.
Mi soffermo
sulla mia aula,
la porta aperta,
brulica
di ragazzi adolescenti.
Occhi vispi
e luminosi,
braccia attorno a spalle
di qualcun altro,
bocca aperta
in una grande risata,
e…
dito
puntato su
di me.
Rimbombano
insulti nella mia mente,
penetrano
offese
dentro di me,
schiaffeggiano
suoni l’anima.
Quaderni e penne
mi sfiorano
il viso,
parole sprezzanti
mi trafiggono
il corpo.
Risate agghiaccianti
echeggiano nella mia testa,
lacrime mi rigano il volto.
Mi siedo
e osservo felpe e scarpe degli altri.
Affondo
nel disastro
che sono
e che nessuno
mai//
potrà comprendere.
Alice Epifani 3 L