Intervista impossibile a J. (liberamente ispirata ad una storia vera)
-J, mi racconti il giorno del tuo ultimo compleanno?
— Si, anche se solo il ricordo mi gela il cuore. Era un caldo sabato sera d’estate e niente mi avrebbe fatto presagire cosa sarebbe accaduto. Tutto era pronto: il vestito rosso, il chiodo, le scarpe tacco 12. Ero felice come non mai, Leo mi aveva organizzato una festa a sorpresa ma io fingevo di non sapere nulla. Dopo essermi preparata, salii sulla moto abbracciata a lui e corremmo via col vento.
– Cosa è accaduto poi?
— Pensavo che la vita durasse per sempre, che avrei potuto vincere anche l’impossibile ma in un balzo mi sono ritrovata sull’asfalto con un rumore sordo e assordante di sirene, urla che mi rimbombavano dentro, uomini col camice bianco, bagliori di luci improvvise, odore di asfalto bagnato e io che non capivo più nulla.
– E dopo?
–Più niente.
– E la tua festa?
–La mia festa da sballo di quel sabato sera? Non c’è stata, amica mia. Ma adesso sono qui per proteggere i tuoi compleanni, i tuoi sabati, per dirti che valgono più di una sbornia, più di un momento d’ebbrezza, più di una bravata, più di tutto.
“Save your Saturday” amica mia!
– adesso come stai?
–Sto bene, perchè so che tu mi ascolterai e penserai a me tutte le volte che la tua moto sgaserà per partire. In quel momento metterai in moto anche la testa, userai il casco e non guarderai il cellulare. Vero?
– Certo, te lo prometto J, addio …
Didascalia foto: disegno di Mirko Giuliani