Tristan Harris, ex designer e un gruppo di impiegati di Google e Facebook, hanno iniziato negli USA una battaglia per informare studenti, genitori ed insegnanti sui pericoli della tecnologia. In questi ultimi mesi nelle scuole americane si è esteso il dibattito sugli effetti di Internet, smartphone, Ipad e social specie sui più giovani. Le nuove tecnologie mutano le nostre vite e le nostre abitudini ma ci offrono notevoli potenzialità. Secondo recenti studi, 9 ragazzi su 10 oggi, tra i 9 e 16 anni possiede un profilo Facebook e 49 su 100 fa uso di messaggistica istantanea. Molti neuroscienziati mettono in guardia dagli effetti negativi della multimedialità e affermano che l’eccesso di stimoli a cui siamo sottoposti durante l’uso di internet determina un dannoso sovraccarico cognitivo. Altri ricercatori hanno scoperto che i videogiochi, possono migliorare le abilità visive spaziali e le capacità di risolvere i problemi. Il neuroscienziato Andrea Moro, ha recentemente affermato: “I social danno l’illusione dell’interazione e impoveriscono la pratica della comunicazione. Ma temere che la tecnologia cambi il cervello è come pensare che la bicicletta atrofizzi le gambe”. Se pur vero che la tecnologia digitale sui bambini sta cambiando il loro cervello, però il modo in cui socializzano, imparano e vivono rimangono ancora sconosciuti. Non basta affermare fra gli aspetti negativi della tecnologia che vi è un’alterazione del linguaggio comunicativo e una diminuzione delle abilità di attenzione, le nuove tecnologie hanno portato con sé grossi cambiamenti, spesso anche positivi. Lo sviluppo di internet e la possibilità di accedervi rapidamente e in ogni punto del mondo, ha anche permesso di raggiungere molti individui prima esclusi e di dare loro l’opportunità di apprendere e imparare, colmando così la disuguaglianza istruttiva. Ma quale sarà il nostro futuro se non si vuole comprendere e riconoscere che i nostri comportamenti dipendono dagli strumenti digitali e dalla realtà virtuale con cui cresciamo, ci formiamo, comunichiamo e costruiamo le nostre opinioni e valori?
Classe 5^ sez. B scuola primaria